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Un buon successo insomma. Questa mobilitazione è necessaria per mettere fine ad una inaccettabile discriminazione. Ancora oggi in effetti si ha un sistema a due binari per questa categoria di lavoratori che prevede gli uni impiegati direttamente da Autopostale SA, ossia l’ex regia, e dunque tutelati da un CCL e gli altri assunti da subappaltatori, i cosiddetti imprenditori postali. Questi ultimi hanno un regolamento del personale, sì imposto da Autopostale SA, ma nettamente meno buono del CCL. Il risultato: differenze salariali fino a 10.000 franchi, meno vacanze e protezione inferiore in caso di malattia e maternità. È un’ingiustizia alla quale bisogna porre fine al più presto. I conducenti chiedono alla Posta di essere inglobati nel suo CCL: 800 di loro hanno già firmato una petizione in questo senso. Così come 1.000 passeggeri degli storici bus gialli hanno richiesto, in una lettera aperta, il trattamento equo e uguale per tutti i conducenti, siano essi impiegati direttamente da AutoPostale SA o da imprenditori ai quali la Posta ha subappaltato il servizio. Ad oggi, il responsabile di AutoPostale; Daniel Landolf non ha ancora reagito a nessuna delle azioni promosse.

Speriamo tuttavia che il messaggio sia passato e che le rivendicazioni dei conducenti appoggiati dai passeggeri vengano finalmente prese in considerazione. (red)

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